26 maggio 2012

Una giornata "Selvaggia"

By Barto e THE BART

Oggi io e il Capitano Van avevamo in programma un'escursione in zona Casteldelci ma poi venuti a conoscenza che gli amici Sorci di Pesaro sarebbero sbarcati in Romagna abbiamo deciso di cambiare programma per stare tutti insieme. E' bastata una telefonata  al Sommo Sorcio THE BART per convincerlo a venire in zona Bagno di Romagna proponendogli una discesa selvaggia nella valle di Pietrapazza. Inutile dire che la giornata è stata fantastica ma non tanto per il giro che è stato comunque "selvaggiamente bello" ma per la compagnia...battute,risate e divertimento al top! Oggi abbiamo fatto conoscenza anche di Ligiobigio e Gio84 due ragazzi marchigiani molto simpatici e sul crinale al Passo della Crocina abbiamo conosciuto anche l'amico Toscano Marco che si è unito al gruppo per un tratto.
Ecco l'allegra Brigata durante una sosta in un bel pratone sopra Siepe dell'Orso

Queste due foto invece sono dedicate al BART che è tornato veramente in forma dopo l'incidente dell'anno scorso, quì in azione sulla traccia che scende da Monte Roncacci



 quì mentre tira il gruppo sul sentiero di Crinale Gea 00


quà invece il suo report sulla splendida giornata passata in compagnia :


...si inizia il giro lungo la stupenda forestale della Lama, immersa in una stupenda faggeta...in questo periodo di un verde quasi acceccante...è il colore del momento..come i particolari anodizzati del mio Panzer...

..ma quanti ce n'è di sentieri di crinale così...qui siamo sempre immersi nella faggeta sul GEA in direzione della Crocina...

...Barto di verde vestito in perfetto abbinamento con il colore di giornata....

...passaggio tecnico lungo la discesa verso Siepe dell' Orso causato molto probabilmente dalle abbondanti nevicate di Febbraio...

..e adesso..tutti insieme apassionatamente verso il Crinale dei Roncacci...

...altro che immersi nella natura..ormai la tecnologia è arrivata ovunque...

..ma per orientarsi il Barto non ha un tecnologico GPS ma usa ancora le cartine..e per portarci a fare il selvatico trail dei Roncacci, sicuramente cartine di tutti i tipi...


..poi si inizia la discesa lungo il selvaggio crinale dei Roncacci...per me un pò troppo selvaggio...un trail da veri uomini rudi ....
un passaggio tecnico che il Barto mi mostra gentilmente come fare...

...quel passerone di BC in scioltezza lungo un ripido...


... e il Bax che aggressivo come sempre non paga dazio...

..un LigioBigio in versione sexy....altro che CG...

...e infine un mister Wild Barto e le sue zanne di cinghiale x il brodino..


...mancano foto della risalita da Pietrapazza...troppo impegnati x la classifica...l' allenza Bart-Barto ha schiantato il Bax in dirittura finale con scatti a ripetizione...BC su tutti ci ha umiliato con 4min di distacco...
...logicamente niente foto pure lungo il Becca perchè c'era la Prova Speciale di discesa....dura lotta fra BC e Gio84...fuori classifica LigioBigio per foratura...mentre l' ultimo roccioso tornantino del Fosso Becca faceva una vittima illustre assaggiando del buon carbonio taiwanese/californiano..

...quindi si passa direttamente alla consueta piada di fine giro...beh..piada e contorni vari..



...e questo è tutto...alla prossima con la vostra piacevole compagnia, Barto alwais the best wild man..e fortuna lo zoccolo duro dei Ramaioli che tiene botta... altrimenti tra infortunati, matrimoni,università ecc,ecc l' AMORE x l'allmountain rischia di estinguersi!

19 maggio 2012

Cascata del Piscino

By Barto


Durante l’inverno avevo letto della nascita di un nuovo sentiero nel versante Toscano del Parco, in zona Castagno D'Andrea , che permetteva di raggiungere una Cascata poco conosciuta (Cascata del Piscino) formata da una frana del Monte Falterona, con un  salto di 70 metri a 1100 metri di quota circa. Quale migliore occasione di andarla a visitare se non nel periodo primaverile?  Così visto che mancavo da tempo dall’amato Appennino e la voglia di bosco era tanta, ho studiato un’escursione che comprendesse non solo la visita alla Cascata ma toccasse anche la vetta del Monte Falco e del Monte Falterona, consapevole quindi di dover spingere la bici più volte ma del resto un bel giro di questo tipo ogni tanto si può anche fare, naturalmente con una giornata a disposizione e senza fretta! Purtroppo i vari impegni di tutti non hanno permesso di fare gruppo e all’appuntamento eravamo presenti solo io e il nonno Vittorio, sul quale so di poter contare in giri come questi. Partiti da Lago di Corniolo con una giornata splendida e temperatura fresca ma gradevole iniziamo la lunga salita verso i 1657 metri del Crinale. Il magnifico panorama della Giogana ci accompagna durante i primi 9 km verso Campigna. 
































Poi abbandoniamo l’asfalto e ci immergiamo nella splendida Abetina lungo il sentiero Natura

Pedalare su sentiero in questo ambiente fa dimenticare la fatica




Ponticino teniamo la sinistra e proseguiamo su sentiero sempre in salita con diverse rampe tecniche dove nonno Vittorio gode come un riccio e continua a blaterare distaccandomi : “Questa è Mountain-Bike” …ahhaaaa… sono contento che gli piaccia lo portato apposta!

Il sentiero ci lascia su asfalto poco trafficato ma sempre immerso nel bosco, in breve siamo ai Fangacci e proseguiamo fino al Passo Piancancelli dove prendiamo il GEA 00 in questo tratto chiamato anche “Pista del Lupo” la via più diretta alla vetta del Crinale.





















Ci rendiamo conto con piacere che la passione per questi posti non ha un limite, questo simpatico Signore Toscano partito da Firenze è arrivato alla Calla e poi ha deciso di farsi una passeggiata fino al Belvedere sul crinale  per poi scendere su San Godenzo e tornare a Firenze!
Sosta alla fonte più alta dell’Appennino, Sodo dei Conti….acqua eccezionale!
Giunti sul Crinale incontriamo un Forumendolo (Zio Pavido) insieme al suo gruppetto di amici, facciamo conoscenza e mangiamo qualcosa insieme  chiacchierando di sentieri e sulla nostra meta di giornata ma loro avevano altri programmi così ci siamo salutati con l’intenzione di beccarci per un’altra volta in compagnia!

Riprendiamo la marcia verso la vetta del Falterona e dopo una breve discesa tecnica altro breve tratto di bici in spalla.





















Alla croce la foto di rito è obbligatoria e il panorama spazia su tutto il Pratomagno.

Poco prima della Croce parte il Cai 16 discesa inedita per noi che ci è piaciuta anche molto, un bel 7 se lo merita tutto! Sempre nel bosco, nessun rilancio, alterna tratti tecnici con molti tornantini con pietre fisse a tratti veloci, un po’ sporca in alcuni punti (diversi rami a terra e due piante di traverso) ma ci sta visto la stagione invernale appena passata....



















Lungo la discesa una bellissima sorpresa... un passaggio su un nevaio che ancora non ha nessuna voglia di sciogliersi e sul quale sgommiamo come ragazzini felici!

























Arrivati al Rifugio Borbotto proseguiamo in discesa su forestale per un breve tratto poi a destra finalmente il sentiero verso la Cascata per la quale siamo venuti oggi!  Che dire il percorso è molto bello, in un bel bosco ma rimane haimè poco ciclabile sia all’andata che al ritorno! Sulla carta risultava facile, 50 metri di dislivello per 2 km ma non capisco sinceramente come abbiano fatto a calcolare l’altimetria….a noi è sembrato  più il contrario…!!!






















Del resto le cose bisogna provarle e adesso sappiamo che sicuramente questi 4km non vanno inseriti in un giro lungo come quello di oggi….peccato non ci siano stati gli amici mi sarebbe piaciuto sentire le loro imprecazioni nei miei confronti!
Comunque siamo stati ripagati dalla fatica fatta…. Cascate così non le vedi tutti i giorni!
Ritornati indietro sui nostri passi siamo risaliti a Piancancelli sulla stupenda forestale immersa nella faggeta poi a sinistra nel sentiero 00 questa volta in direzione del Rifugio Fontanelle e poi ancora giù fino al bivio con il Cai 301 Sentiero degli Alpini. Su questo bellissimo sentiero purtroppo è iniziato a piovere con intensità, pioggia fitta e sottile che ci ha convinto a rinunciare alla risalita a spinta verso Monte Ritoio e alla sucessiva discesa di Lavacchio ripiegando sul Cai 261 fino alla Fossa. Il Fondo comunque ci ha impegnato ugualmente parecchio è stata dura mantenere la bici sulla roccia bagnata e viscida. Superato il ponticello sul Bidente delle Celle siamo risaliti velocemente al Valico dei Tre Faggi  sempre sotto la pioggia fortunatamente più debole ,tralasciando a destra il Cai 259 e preferendo il comodo e veloce asfalto per un rientro più rapido e sicuro. Giunti alla macchina ha smesso di piovere e il cielo si è riaperto permettendoci di fare tutto con più calma.

Faggeta verso Piancancelli
Sentiero degli Alpini
Avevo proprio bisogno di una giornata così intensa di emozioni, sarà di certo ricordata con i suoi 50 km e 1800 metri di dislivello....cosa Vi siete persi...ahhhaaaaa!